Nonostante Bitcoin continui a rendere caldi i mercati dopo un anno di rialzi, la notizia del momento che lo riguarda maggiormente e di cui si continua a dibattere negli ultimi giorni è relativa l’impronta ambientale dovuta alle sue attività di mining.
Da più parti stanno giungendo interrogativi concernenti la sostenibilità di tutti quei processi necessari per arrivare all’estrazione dei BTC, tant’è che, prima Bill Gates e pochi giorni fa Elon Musk, hanno lanciato diverse stoccate in riferimento ai rilasci eccessivi di anidride carbonica da parte dei computer dei miners.
In questo momento storico è quindi partita la caccia alle cosiddette alternative “green” al Bitcoin (il quale sembrerebbe in grado di rilasciare nell’aria circa 300kg di anidride carbonica per ogni transazione effettuata) e tra i progetti che stanno attirando l’attenzione spicca quello di Chia Coin, cryptovaluta con il più basso impatto ambientale.
Che cos’è Chia
Chia è una vera e propria blockchain, attiva dal 2017 e avente una sua moneta come incentivo economico.
Esattamente come accade per Bitcoin, per ogni transazione effettuata si ottiene un riconoscimento in Chia (in inglese pronuncia “Cia“): è quindi una cryptocurrency a tutti gli effetti ed è considerata l’alternativa a BTC per il problema non indifferente del consumo energetico.
Il progetto Chia è di recente creazione ed è stato sviluppato da Bram Cohen, fondatore di BitTorrent (programma client di distribuzione e condivisione di file di tipo peer-to-peer), insieme ad altre illustri personalità di cui si può tranquillamente leggere nella White Paper che, in questo caso specifico, è stata rinominata Green Paper proprio per sostenere l’idea ecosostenibile per la quale è stata pensata.
Che cos’è il farming di Chia
Per farming si intende il procedimento necessario per ottenere la moneta. Nel caso specifico di Chia, si tratta di un’allocazione di spazio sui propri hard disk, in particolare sui propri SSD (solid state drive); ultimamente la richiesta sul mercato di queste unità di memoria sta aumentando in seguito al notevole successo che sta riscuotendo il trend.
La rete è in costante crescita: si parla di circa 1milione 140mila terabyte di memoria occupata dalla Chia Network. Più spazio si detiene sulla rete e più probabilità si avranno di ricevere la reward e quindi di divenire miners, o farmer, di un blocco.
La community di Chia è già piuttosto ricca e ciò è facilmente riscontrabile direttamente sul sito ufficiale, dove è possibile trovare i link ai vari canali social della blockchain. Solo il gruppo di riferimento su Twitter conta già 43mila followers all’incirca.
Come si sviluppa Chia Coin
Come specificato poco fa, la figura di riferimento del progetto Chia è il creatore di BitTorrent Bram Cohen, che ha deciso di chiamare questo nuovo protocollo di consenso Proof of Space and Time.
Di tale protocollo si può leggere nel dettaglio sulla Green Paper, a cui si può direttamente accedere dal sito: il documento consta di 44 pagine dai contenuti piuttosto complessi e tecnici, inerenti il funzionamento del protocollo e gli aspetti e fasi di sviluppo dello stesso.
La maggior parte del discorso è incentrata sulle differenze tra la Proof of Space e la Proof of Work sfruttata da BTC e su come ci si possa proteggere. Il concetto di Proof of Space, ossia di occupare dello spazio, non è nuovo, poiché è già stato impiegato in passato subendo però attacchi. Andando a introdurre la Proof of Time, tutto il procedimento diventa più solido e resistente e quindi meno vulnerabile. Anche qui, come accade con la Proof of Work, potrebbe però esserci la possibilità che qualche malintenzionato possa attaccare la rete, sempre che lo stesso ne possieda una buona percentuale.
Che cos’è la Proof of Space and Time
Tutto il sistema funziona come una blockchain dove si trovano, non solo informazioni relative le transazioni, bensì anche info legate alla prova dello spazio e del tempo. Se si desidera essere farmer di Chia Coin, si può sfruttare lo spazio inutilizzato sul proprio disco andando a riempirlo con degli slot pre-calcolati chiamati plots, nei quali verranno poi inserite delle tabelle pre-lavorate contenenti delle serie di “stringhe” definite hash.
Per capire il mining di Chia, è necessario prima comprendere quello di Bitcoin. Su BTC, tutte le transazioni che sono dentro al blocco fanno modificare quello che è l’output. Trovato quello giusto, si aggancia il nuovo blocco entrante a quello precedente, dopo di che la verifica è velocissima, con un costo bassissimo e si ottengono le reward in BTC. Per Bitcoin il lavoro richiede un utilizzo intenso di energia nel momento in cui si è alla ricerca del blocco.
In Chia, invece, il lavoro viene fatto prima, cioè vengono creati i plots contenenti al loro interno gli hash e, quando si è alla ricerca di quello giusto, è soltanto una semplice fase di ricerca senza impatto energetico. Se l’hash cercato è allocato in una delle nostre tabelle, veniamo allora eletti farmer e quindi possiamo minare il blocco e ricevere la reward. Anziché andare a mettere in gioco elettricità e potenza di calcolo, si va quindi a mettere in gioco spazio su hard-disk.
Per cosa si utilizza Chia Coin
Il progetto Chia Coin è di recente creazione, per questo non è ancora possibile comprare nulla con la moneta. Il suo prezzo, al momento, non è altro che frutto della speculazione. Il progetto mira comunque ad essere quotato in borsa e ciò facilmente comprensibile andando a leggere il Business Whitepaper (presente sul sito ufficiale).
L’emissione prevede una diminuzione dei Chia nel tempo: c’è una sorta di halving esattamente come per BTC. Inizialmente si avranno 64 Chia creati ogni 10 minuti per i primi 3 anni, per poi man mano diminuire fino a diventare 4 Chia ogni 10 minuti per ogni anno dopo il 12°.
Più la rete aumenterà è più difficile sarà farmare Chia. In questo senso vi è un parallelismo con BTC: chi ha minato di più inizialmente, ne ha accumulati altrettanti di più e questo stesso processo sta avvenendo con Chia, con la sola differenza che 21milioni sono già stati pre-farmati.
Qual è la valutazione di prezzo di Chia Coin
Il prezzo di ogni singola moneta Chia è parecchio alto e di conseguenza altrettanto parecchio allettante. Chia è andata in hype per il fatto di poter ottenere una moneta senza grande effort.
Dal proprio pc di casa è quindi possibile inserire dei plots, andando a sfruttare lo spazio inutilizzato di cui si dispone, oltre al fatto che dal sito ufficiale Chia è possibile scaricare direttamente sul proprio computer la Chia Blockchain per iniziare a farmare comodamente da casa.
Tutto ciò ha creato un’attrattiva molto alta, soprattutto nei confronti di chi ha una mente più da lavoratore anziché da investitore.
Lo scopo quindi principale di Chia è stato quello di andare a creare un’alternativa più “green” a Bitcoin, al momento molto additato in materia di ambiente ed ecosostenibilità.