Uno dei lavori spesso sottovalutati è quello dell’Amministratore di condominio. A lui viene richiesta la gestione e il conseguente corretto funzionamento della palazzina e dei relativi condomini. L’amministratore condominiale è la persona designata per gestire tutto quello che concerne il palazzo, inclusa la burocrazia.
Gli può anche essere affidata la gestione del conto corrente condominiale, attraverso delibera approvata dalla maggioranza dei condomini. La legge dice che al di sopra delle 4 unità condominiali, i condomini sono tenuti ad avere un amministratore che gestisca il condominio.
Al di sotto di queste 4 unità, nessuno vieta i condomini di auto gestirsi. E’ però sempre utile e indispensabile aprire un conto corrente a nome del condominio. Purtroppo gli istituti bancari individuano il condominio come se fosse una società a sé e, pertanto, i prezzi di gestione di un conto corrente non sono di certo come quelli di un conto corrente normale. Le spese, infatti, per l’apertura e la gestione di un conto corrente a nome del condominio, possono costare fino a 400 euro l’anno.
Come aprire un Conto Corrente Condominiale
Per aprire un conto corrente a nome del condominio è necessario che il condominio abbia un codice fiscale che lo identifichi; questo è fornito dalle Agenzie delle Entrate. La richiesta di un codice fiscale è completamente gratuita e non ha costi ed è un’operazione che di solito rientra nelle mansioni dell’amministratore.
La gestione del conto corrente, soprattutto negli ultimi anni, viene fatta online tramite home banking, poiché sarebbe molto caotico recarsi ogni volta in banca per pagare le bollette e per gestire tutto il resto.
La gestione via web permette di fare dei controlli in tempo reale e di aver meglio sotto controllo il conto corrente. Oramai tutti gli amministratori di condominio lavorano in questo senso ed è normale visto la mole di lavoro che devono sostenere. Per quando riguarda le spese, in questo caso le banche non fanno sconti o promozioni e il conto a fine anno per il mantenimento dello stesso risulta salato.
Quali sono i costi da sostenere per aprire un Conto Corrente Condominiale
I costi necessari da sostenere all’apertura di un conto corrente condominiale variano da banca a banca; questi vengono poi corrisposti da ciascun condomino, perciò sarebbe meglio che l’amministratore possa proporre diverse opzioni di scelta, affinché si selezioni il conto corrente ritenuto dalla maggioranza più vantaggioso.
Le banche hanno comunque pensato a offerte dedicate per questi tipi di conti corrente, con spese che variano in funzione del numero delle unità immobiliari, dei servizi offerti e del quantitativo di operazioni effettuate.
Uno dei costi da sostenere obbligatoriamente è l’imposta di bollo pari a 100 euro annui, stessa identica somma che viene pagata dalle aziende, poiché l’Agenzia delle Entrate ritiene il condominio diverso dalla figura della “persona fisica”, la quale pagherebbe soltanto 34.20 euro annui. Per aprire fisicamente il conto corrente, l’amministratore dovrà poi recarsi in banca munito di documento di identità, codice fiscale e verbale di nomina.
Come funziona il Conto Corrente Condominiale
Sul conto corrente condominiale transitano le quote condominiali e quelle utilizzate per le spese di manutenzione o per il pagamento delle utenze.
I servizi previsti dal conto devono permettere una facile gestione delle entrate e delle uscite, quindi dovranno essere facilmente fruibili servizio bancomat e di carta di credito, libretto degli assegni, invio e ricezione di bonifici, elenco dei movimenti ed estratto conto.
I condomini possono poi richiedere di visionare i rendiconti periodici inviati dalla banca, ma passando sempre attraverso l’amministratore.
Come gestire un Conto Corrente Condominiale: opinioni
Ho avuto modo di seguire un corso di amministrazione condominiale presso l’Associazione Nazionale Amministratori Condominiali Italiani, definita anche ANACI. In questa mia avventura, era necessario poter avere sotto mano i condomini da me gestiti e, poiché erano numerosi, non avevo modo di recarmi ogni volta in banca per richiedere e ricevere informazioni. Pertanto ho richiesto, oltre al conto corrente fisico, anche la possibilità di gestire il tutto tramite internet home banking.
Tutto ciò mi ha facilitato di molto il lavoro che dovevo svolgere. Come ho avuto modo di anticipare, gestire un conto corrente online è facile ma, per quanto concerne i costi, non si può dire che sia stato molto favorevole. L’amministratore ha poi l’obbligo prescritto dal Codice Civile nel dare conto di tutto. Nel consuntivo, l’amministratore è obbligato a elencare ogni singola voce in entrate o in uscita.
Se l’amministratore dovesse essere sostituito, non sarà necessario cambiare il conto corrente condominiale, ma basterà semplicemente variarne l’intestazione. Tra i benefici nel possedere un conto corrente condominiale spiccano quelli relativi i tassi agevolati nel caso in cui si dovesse richiedere un mutuo, un fido o un prestito per poter effettuare lavori di manutenzione o ristrutturazione. A riguardo, i condomini di dimensioni più modeste, potranno godere di tassi più bassi che garantiscono un risparmio sulle spese. Un altro importante vantaggio è che è più facile gestire il tutto, disponendo di un documento che attesta ogni singola operazioni bancaria, mentre l’unico svantaggio riguarda purtroppo i costi di gestione del conto medesimo che sono necessari da sostenere.